Ragà, ce l'ho fatta. E' passata.
Senti le piastrine correre impazzite a rimarginare la ferita, c'è quel leggero fastidio di quando i tessuti si cicatrizzano senza che tu faccia niente per aiutarli. E addirittura non senti più l'ossessivo bisogno di insultarlo giorno e notte con messaggi chilometrici, di contraddire ogni cosa che dice.
sei sempre stata l'unica cosa per me, ho fatto un terribile sbaglio
probabilmente l'unica cosa ma non l'unica cosa
Un giorno presa dalla totale distrazione riesci perfino ad articolare un e tu come stai? , ovviamente pentendotene subito perchè mica se lo merita che io gli chieda come sta, ma
E tutto quello che guadagni dallo star magicamente guarendo è soltanto una valanga di domande.
Sì perchè, come logico che sia, la tua guarigione si affianca a qualcosa di molto più consistente: la domanda questa volta seria di cosa fare della tua vita, adesso che non ti svegli tutte le mattine madida di sudore dopo aver sognato
ottimo
I dubbi esistenziali sono qualcosa di veramente cattivo. E per cattivo intendo veramente cattivo. Perché tu infondo sai che non dovresti/vorresti averli, alla fine a cosa ti servono una valanga di domande su cosa fare della tua vita ora che davanti a te vedi solo tutto nero? Però ti rendi anche conto che è giusto prendere una decisione per non trascinarsi in questo stato di depressione latente in cui in un momento sei SU e in un altro sei GIU'
Allora ti delizi a prenderti pause-vuoto-dal mondo a te circostante per riflettere sulla tua condizione attuale. Tipo mentre stai mangiando a un certo punto ti trovi con la forchetta a mezz'aria e uno spaghetto che scivola di nuovo inesorabile verso il piatto, ti implora aiuto, lo senti urlare, ma lui scivola e tu stai fissando il muro davanti a te immersa probabilmente in "chi sa cosa pensava in quel momento" oppure "com'è che la toccava".
Oppure stai tentando di leggere qualcosa, sei passata dal libro di linguistica generale al Trono di Spade con un carpiato doppio, e, dopo i primi cinque minuti di grinta in cui ti senti capace di leggertelo tutto, ti ritrovi a ripetere sempre le stesse cinque parole a macchinetta mentre il tuo cervello pensa: "sono capace di passarci sopra?"
Insomma, i dubbi esistenziali.
Tutti attorno a te ti riempiono la testa. Ci sono quelli che dicono che una cosa del genere è imperdonabile - ma tu pensi a tutto quello che hai da valutare più e più volte, che ci sei stata insieme tanto tempo, che è sempre stato perfetto con te - e tu dici avete ragione! ma poi niente, attacchi il telefono/torni a casa/giri la faccia e pensi e se fosse stato realmente uno sbaglio? butto tutto all'aria per uno sbaglio?
Poi ce n'è uno, l'unico amico, quello che riesce a entrarti in testa e sa benissimo come ti senti e cosa pensi, sa cosa vuol dire dubbi esistenziali, quello che ti ascolta e prima di arrabbiarsi giustamente per quello che ti è stato fatto sorride e ti dice ho capito come ti senti
Lui sembra che veramente lo sappia come ti senti, perchè dopo un po' ti dice esattamente cosa vorresti fare, che non è -come ti dicono tutti- mandarlo a fanculo e sbattergli la porta in faccia fino alla fine dei tempi (cosa che, sì lo so, sarebbe quella da fare).
Ti dice se vuoi bacialo, se vuoi abbraccialo, fai come ti senti perchè è l'unico modo per uscirne, per non stare più male.
E tu?