Ricominci a vederlo, con i dubbi esistenziali che ancora fanno capolino sempre nei momenti meno opportuni, con crisi di pianto alternate a momenti in cui pensi di poter conquistare il mondo
però ricominci a vederlo, e quando stai con lui stai bene.
Lui è super apprensivo, super dolce, estremamente attento a qualunque cosa, dice e dimostra che farebbe tutto per te e tu mano a mano continui a convincerti sempre di più che gli sbagli esistono, errare è umano e che tu sei una gran donna con le palle se in nome dell'amore riesci a metterci una pietra sopra.
Perché lo sai che alla fine tutti quelli che dicono che non perdonerebbero mai una cosa del genere, sul fondo del loro pozzo più intimo non lo sanno quello che farebbero veramente nelle tue condizioni; quindi ti rimbocchi le maniche e dici sticazzi anche alle tue amiche più strette
perché tu sei convinta che una seconda occasione dev'essere data, ma se anche non fosse per magnanimità bisogna farlo per non provare quell'antipaticissimo solletico chiamato rimpianto, anche se fosse mesi dopo.
E poi si sa: per essere sicuri di come sia una persona veramente l'unica cosa da fare è dargli l'opportunità di sbagliare di nuovo, poi lasciarlo cuocere nel suo brodo e vedere se lo fa.
Dopo che hai scritto una pagina del tuo blog per auto-convincerti che fai assolutamente bene (e per avere a portata di link le ragioni per cui stai facendo quello che stai facendo, semmai qualcuno fosse così stupido da permettersi di chiedertelo)- sei finalmente serena, hai preso una decisione! (l'avevo già detto) e ora sei stabile su
Rifate per la prima
e in più quel briciolo di speranza che riacquistando quel tipo di intimità tutto sarà più facile. Tutto sarà in discesa. Tutto scivolerà giù in modo meno arduo di come sta facendo.
Ma ti stai sbagliando.
Lui viene a casa tua. E' dolce, sul suo viso la pura innocenza, non muove un muscolo per farti capire che tutto quello che vorrebbe è vederti sdraiata sul tavolo. La tua reticenza non fa che infiammare la situazione e poi, vabè, poi l'immaginazione può correre come meglio desidera.
Ma arriva quel momento: state facendo l'amore e lui ti guarda intensamente, gli occhi addirittura un po' lucidi rendono la situazione ancora più emozionante; tu lo guardi intensamente e pensi
No, tu pensi una sola cosa, e non è questa. Tu non vorresti mica, voglio dire stai lì aperta come una cozza a maggio e tutto quello che vorresti è goderti il momento, no?, ma l'unica cosa che riesci a pensare è lui su di LEI.
E non l'ho evidenziato-corsivato-sottolineato così a caso.
Questo pensiero di perfora così tanto il cervello mentre ti specchi nei suoi occhi blu-mare un po' lucidi, che non riesci a trattenere quella valanga emozionale che piano piano dalla punta degli alluci ti sta salendo fin sopra il naso.
E niente, scoppi a piangere provocando le seguenti reazioni che, ahimè, sono piuttosto scontate:
- il tuo amico del cuore decide di abbandonare la postazione senza avvertirti
- lui spalanca gli occhi -perché sì ve lo dico gli uomini non possono mai capire sta cosa che si può piangere mentre si fa sesso, proprio non esiste e il perché lo sappiamo tutti, se cercate nella FASE #1 ci tengo anche a sottolinearlo ma ve lo ripeto lo stesso: loro non pensano che qualunque organo sia collegabile con quello genitale
- si precipita ad afferrarti la testa manco stesse per partirti una capata (ma chi te l'ha chiesto?) pronunciando il tuo nome svariatissime volte
- tu continui ininterrottamente a sfogare quello che evidentemente stai covando dentro da quando hai deciso che non avresti dovuto più piangere, singhiozzando a più non posso e lamentandoti diffusamente tanto da far sì che
- lui si spaventi, cerchi disperatamente di sfilarsi il preservativo in contemporanea col rivestirsi e col continuare a tenerti la testa - non è bello immaginare la scena, per fortuna ero a occhi chiusi per il mascara sbavato e per il pianto.
Quello che viene dopo può variare a seconda del vostro potenziale adattamento a situazioni di questo tipo.
Il tuo cervello ti ha ingannato, di nuovo. Proprio sul più bello ricadi vorticosamente nel buio antro della disperazione, alternando i perchèèèèèè!? a schiaffi poco ben assestati.
Però qualcosa vi può rincuorare; passa anche questa, solo qualche minuto dopo, o forse qualche ora, ma comunque passa di nuovo e più in fretta del solito perché questa volta lui sarà lì fisicamente presente davanti a te, a dirti le sue stronzate dal vivo. Perché le stronzate dal vivo dovrebbero rincuorarvi?
Beh perché seppure sono solo stronzate è sempre d'obbligo sentirsele dire.